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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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01.09.2011

Nuovo sistema di accoglienza dei richiedenti asilo nel Comune di Milano

 
L'assessorato alle Politiche sociali e Servizi per la Salute del Comune di Milano coordinera' gli interventi di assistenza dei richiedenti asilo, in particolare provenienti dal Nord Africa.
 
 
Gli assessori Majorino e Granelli del Comune di Milano hanno comunicato che dal 10 agosto sarà l'assessorato alle Politiche sociali e Servizi per la Salute del Comune di Milano, in accordo con la Prefettura, soggetto per la gestione dell'intervento umanitario, a coordinare e garantire gli interventi di assistenza dei richiedenti asilo (soprattutto quelli provenienti dal Nord Africa) a Milano.
L’assessorato verificherà direttamente che gli Enti convenzionati con il Comune offrano nel loro complesso non solo vitto e alloggio, ma tutti i servizi previsti dalla normativa vigente in materia di richiedenti asilo: controllo medico, sostegno psicologico, assistenza legale, mediazione linguistica per la prima fase di accoglienza; percorsi di inserimento sociale attraverso, per esempio, l’orientamento al lavoro e corsi di formazione per chi accede allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il tutto a parità di costo rispetto al passato (46 euro giornalieri a persona stanziati dal Governo). Per rendere più efficace l’azione del Comune, attraverso la collaborazione con l’assessorato alla Protezione Civile, è stato allestito un centro di prima accoglienza e orientamento per un numero massimo di 40 richiedenti asilo, presso la sede della Protezione Civile di via Barzaghi. L’ospitalità in questa struttura non potrà superare i 15 giorni nel corso dei quali operatori socio-sanitari, interpreti, medici, psicologi, mediatori linguistici, personale della Questura, garantiranno la prima audizione e la raccolta delle richieste di asilo, l’identificazione e il rilascio del permesso di soggiorno provvisorio, lo screening sanitario e la consegna della tessera sanitaria, la verifica dei casi vulnerabili, l’orientamento legale, informazioni sui servizi previsti e sul rimpatrio assistito.L’accoglienza in questa fase sarà supportata dalla struttura della Protezione Civile del Comune di Milano e dai Volontari del gruppo comunale. Il centro consentirà di velocizzare tutte le pratiche di riconoscimento perché verranno svolte in un unico luogo, permettendo così un risparmio notevole di tempo e di risorse.
È stata inoltre istituita a Milano una supplementare commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, composta da rappresentanti della Prefettura, della Questura, dell’assessorato alle Politiche sociali e dall’ACNUR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), con lo scopo di stabilire chi abbia i requisiti necessari per ottenere l’asilo politico nell’arco di circa un mese, con molto anticipo rispetto a quanto accaduto sinora.
Sarà possibile valutare le condizioni di ciascun ospite in modo da predisporre il loro trasferimento in altri luoghi di accoglienza ritenuti più adatti al singolo caso.
Per garantire la seconda fase di assistenza sono state individuate ulteriori strutture con disponibilità di posti sufficiente ad accogliere le 100 persone attese sino al 20 settembre, a scaglioni di 20 la settimana. In particolare sono la Cascina Monlué, gli appartamenti messi a disposizione dalle associazioni Arca e Aspi, la Casa di accoglienza di viale Ortles, strutture che si aggiungono a quelle utilizzate per ospitare i 260 profughi arrivati a Milano nelle scorse settimane.
Ognuna di queste garantirà i servizi previsti dal sistema SPRAR che comprendono percorsi di inserimento sociale (all’8 agosto 2011 a Milano erano presenti 239 profughi).
Sono invece 454 le persone oggi ospitate a Milano ed inserite nei circuiti ordinari di accoglienza dei richiedenti asilo. Le associazioni milanesi impegnate da tempo nella tutela dei richiedenti asilo saranno coinvolte attivamente nell’assistenza delle persone accolte. A loro verrà affidato il compito di organizzare le attività ricreative e socio-culturali proposte quotidianamente ai profughi.
Chi non avrà ottenuto alcuna protezione internazionale, verrà comunque seguito dal Comune attraverso il programma Rivan, che organizza i rimpatri assistiti. Ogni 15 giorni l’Assessorato alle Politiche Sociali e Servizi per la Salute, nel solco della politica di trasparenza che intende adottare, informerà la città sulla situazione degli arrivi e dell’assistenza ai profughi.

Ulteriori informazioni, compresa la lettera di accoglienza agli stranieri 

Si ringrazia Paolo Bonetti
 
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