ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
Indietro
 
 
10.04.2011

Discriminazioni degli stranieri nell’accesso al welfare: Il servizio anti-discriminazioni dell’ASGI inoltra due esposti alla Commissione europea per violazione del diritto dell’Unione europea da parte dell’Italia

 
L’ASGI denuncia alle autorità europee il diniego all’accesso dei cittadini UE, dei lungo soggiornanti e dei rifugiati alla “carta acquisti” e dei lungo soggiornanti all’assegno per i nuclei familiari numerosi.
 
Il testo integrale della denuncia presentata dall'ASGI alla Commissione europea in merito ai profili discriminatori dell'"assegno nuclei numerosi" (98.67 KB)
Il testo integrale della denuncia presentata dall'ASGI alla Commissione europea in merito ai profili discriminatori della "carta acquisti" (86.94 KB)
 

Il servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose dell'ASGI ha inoltrato in data 6 aprile  2011 due esposti ("complaint") alla Commissione europea, denunciando le violazioni di disposizioni del diritto europeo derivanti dal diniego all'accesso di determinate categorie di stranieri regolarmente residenti in Italia da specifici istituti di welfare o prestazioni di assistenza sociale previste dalla legislazione italiana. L'ASGI ha dunque chiesto alla Commissione europea di aprire un'inchiesta al riguardo, al fine di far desistere le autorità italiane competenti dal mettere in atto tali discriminazioni contrarie al diritto europeo ovvero, in caso di inottemperanza delle autorità italiane, di aprire una procedura di infrazione del diritto europeo dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.

Si ricorda in proposito che ogni cittadino dell'Unione europea ovvero di Paese terzo regolarmente residente in Italia che si ritenga  ingiustamente discriminato da parte delle autorità italiane per effetto dell'applicazione di una normativa o prassi  nazionale italiana non conforme al diritto dell'Unione europea, può presentare una denuncia alla Commissione europea, compilando ed inviando l'apposito modulo disponibile sul sito web della Commissione europea: http://ec.europa.eu/eu_law/your_rights/your_rights_forms_it.htm


Le due denunce presentate dall'ASGI riguardano rispettivamente il beneficio sociale denominato "carta acquisti" e l'assegno INPS riservato ai nuclei familiari numerosi.


L'art. 81 c. 29 e seguenti del decreto-legge n. 112/2008, convertito con modificazioni, dalla legge n. 133/2008, ha previsto un beneficio sociale denominato "carta acquisti", volto al sostegno del reddito delle persone in condizioni di disagio economico ultrasessantacinquenni  ovvero genitori, affidatari o aventi in tutela  minori di anni 3. La Carta Acquisti è una carta di pagamento elettronico che consente al titolare  di compiere presso negozi o esercizi commerciali convenzionati determinate spese, fino ad un determinato tetto mensile,  addebitandole  direttamente allo Stato. L'ASGI ritiene che la previsione normativa di un requisito di cittadinanza italiana per l'accesso a tale beneficio sociale sia in contrasto con diverse disposizioni del diritto europeo attinenti al principio di parità di trattamento e al divieto di discriminazioni dirette fondate sulla nazionalità nei confronti dei cittadini dell'UE e loro familiari, dei lungo soggiornanti di cui alla direttiva n. 109/2003 e dei rifugiati e titolari della protezione sussidiaria.


L'art. 65 della legge della Repubblica Italiana 23.12.1998, n. 448 ("Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo") ha introdotto una prestazione sociale denominata "assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori", in favore dei nuclei familiari composti da cittadini italiani residenti, con tre o più figli, tutti con età inferiore ai 18 anni, che risultino in possesso di risorse economiche non  superiori ad un determinato valore, calcolato usando l'indicatore della situazione economica (ISE).

Con l'art. 80 della legge n. 388/2000, l'accesso a tale beneficio è stato esteso anche ai nuclei familiari ove il soggetto richiedente sia un cittadino comunitario. Tale assegno viene concesso dai Comuni, ma viene erogato dall'INPS sulla base dei dati forniti dai Comuni.

Con circolare n . 9 dd. 22/01/2010, l'INPS ha riconosciuto ai cittadini di Paesi terzi titolari dello status di rifugiato politico o della protezione sussidiaria il diritto di accedere al suddetto assegno poiché l'art. 27 del Decreto legislativo 251/07, di recepimento della direttiva CE 2004 /83  ha riconosciuto il diritto per tali soggetti di godere del medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria. Le autorità italiane del Ministero dell'Interno, del  Lavoro e dell' INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale)  non hanno finora consentito l'accesso a tale beneficio sociale  agli stranieri di Paesi terzi regolarmente residenti in Italia titolari del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti. L'ASGI ritiene che tale prassi sia in palese violazione del principio di parità di trattamento di cui all'art. 11 della  direttiva europea n. 2003/109/CE.


A cura del servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose. Progetto ASGI con il sostegno finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS.
 
» Torna alla lista