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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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09.02.2011

Corte europea dei diritti del'Uomo condanna l'Italia per detenzione illegale di una cittadina bosniaca di origine Rom

 
Strasburgo - La detenzione in attesa di espulsione di una cittadina bosniaca di origini Rom da parte delle autorità italiane è stata illegale. Lo Stato dovrà risarcire con 7.500 euro per il danno morale.
 
Sefreovic v.Italy no. 107 del 8 febbraio 2011 (175.85 KB)
 
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Straburgo che ha condannato l'8 febbraio 2011 l'Italia per aver violato il diritto alla libertà di una cittadina bosniaca di origine Rom e per non averle garantito il diritto a fare ricorso contro la detenzione illegale.
I giudici hanno motivato la loro decisione facendo riferimento a quanto previsto dal D.Lgs. 286/98 che impone alle autorità di sospendere l'espulsione nei confronti di una donna che abbia partorito e per i sei mesi successivi.
Pur avendo partorito il 26 settembre del 2003, l'11 novembre dello stesso anno, la polizia aveva provveduto a notificare alla donna l'ordine di espulsione perché illegalmente presente in Italia. Successivamnte, veniva trasferita nel centro per immigrati di Ponte Galeria in attesa di espulsione.
Il 24 dicembre 2003 interveniva il tribunale di Roma ordinando il suo immediato rilascio proprio ai sensi del D.Lgs 286/98.
La donna era giunta in Italia nella prima metà degli anni '90 e nel 2000, temendo le conseguenze di un ritorno forzato in Bosnia, aveva chiesto alle autorita' italiane di riconoscerle lo status di rifugiata. La domanda è stata accolta nel 2006.

Fonte: Ansa

Si ringrazia la dott.ssa Micaela Malena - Unhcr
 
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