ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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22.07.2010

A Lampedusa continuano gli sbarchi anche se vengono occultati

 
Quanto avvenuto con lo sbarco di 53 persone, avvenuto oggi, 22 luglio 2010, nell’isola di Lampedusa, evidenzia, insieme gli altri sbarchi che stanno costellando l’estate del 2010, come sia del tutto fuorviante l’immagine che viene proposta con insistenza all’opinione pubblica di una cessazione degli sbarchi.
 
L'ASGI richiama l'attenzione sul fatto che il centro di prima accoglienza dell'isola, attrezzato per garantire tutte le operazioni di primo soccorso, formalmente aperto da oltre un anno, a carico delle finanze pubbliche, viene volutamente lasciato inutilizzato anche in caso di evidente necessità. Infatti, come già avvenuto in analoghi casi in precedenza, le persone coinvolte nello sbarco odierno non solo non sono state accolte e soccorse in modo adeguato nel centro di accoglienza, vuoto e distante meno di un chilometro dal luogo nel quale è avvenuto lo sbarco, ma sono state tenute per ore sotto il sole, lungo la strada provinciale, in condizioni di precarietà, come riferito da numerosi testimoni, in attesa di una frenetica corsa delle istituzioni preposte ad organizzare il loro immediato trasporto a Porto Empedocle.
L'ASGI chiede che il Ministero dell'Interno riferisca al Parlamento e all'opinione pubblica quali siano le ragioni di tali scelte che appaiono rispondere al solo obiettivo, di natura squisitamente propagandistica, di poter dichiarare che a Lampedusa gli sbarchi sono finiti anche se ciò, con evidenza, non corrisponde alla realtà.
L'ASGI ricorda che da oltre un decennio i migranti giunti a Lampedusa sono in assoluta maggioranza persone in fuga da situazioni di guerre, violenza generalizzata e persecuzioni e che la condizione giuridica di queste persone è tutelata dalle convenzioni internazionali cui l'Italia è vincolata nonchè dalle norme di diritto interno che stabiliscono limiti precisi in materia di espulsione, respingimento e trattenimento amministrativo.
L'ASGI richiama le autorità italiane al rispetto della legalità e ricorda che la politica dei respingimenti, oltre che inutile e costosa, viola gravemente i diritti fondamentali di persone che non possono in nessun caso essere rinviate, direttamente o tramite respingimenti multipli, in paesi ove rischiano di subire persecuzioni, torture e trattamenti disumani o degradanti.

Per contatti, interviste ed approfondimenti contattare Gianfranco Schiavone - 3488102442.