ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
Indietro
 
 
25.06.2010

ASGI e Avvocati per Niente contro la delibera del Comune di Milano che per i cittadini stranieri subordina l’erogazione dell’aiuto economico a favore degli anziani ultrasessantenni al possesso della carta di soggiorno

 
Inoltrato al giudice del lavoro di Milano un ricorso per contrastare l’evidente discriminazione a danno dei cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno.
 
 

Il 22 giugno scorso,  ASGI, Avvocati per niente e  un cittadino salvadoregno hanno  proposto avanti il Tribunale di Milano una "azione civile contro la discriminazione" ai sensi dell'art. 44 del TU immigrazione contestando le modalità adottate dal Comune di Milano per l'erogazione dei sussidi economici per le persone in condizioni di povertà assoluta (si tratta di importi tra attorno ai 300-500 euro mensili)  

Inspiegabilmente infatti il Comune, per l'erogazione di tale sussidio agli stranieri, richiede  il possesso della carta di soggiorno ma solo per coloro che hanno più di 60 anni di età, con l'effetto paradossale che stranieri indigenti e talora invalidi percepiscono il sussidio fino a 60 anni e poi lo perdono proprio quando con l'avanzare degli anni, ne avrebbero più bisogno.

Tale situazione oltre a essere  assolutamente illogica è anche discriminatoria in quanto la Corte costituzionale ha ripetutamente stabilito (sentenze 306/08, 11/09; 187/10) che non è possibile limitare le prestazioni assistenziali a coloro che hanno la carta di soggiorno   perchè questa a sua volta richiede un reddito minimo sicchè è assurdo escludere dalle prestazioni proprio coloro che non dispongono neanche di quel reddito minimo.

Già la Regione Lombardia aveva commesso lo scorso anno un analogo errore (all'epoca si trattava del bonus per il terzo figlio) ed è stata sonoramente bacchettata dal TAR Lombardia e dal Tribunale civile (anche in quel caso su ricorso anche di ASGI, APN con le organizzazioni sindacali ) che l'hanno obbligata a estendere il sussidio a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti. Non si comprende quindi perchè il Comune intenda perseverare nell'errore; tanto più che persino il vigente regolamento comunale per gli interventi e servizi sociali non fa più alcun riferimento alla carta di soggiorno.

a cura dell'Avv. Alberto Guariso, del Foro di Milano, progetto ASGI - Fondazione Charlemagne contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose.

 
» Torna alla lista