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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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20.05.2010

Dura nota del Consiglio d'Europa contro il governo italiano a causa delle estradizioni dei cittadini tunisini nonostante il parere contrario della CEDU

 
Il Segretario Generale del CdE profondamente preoccupato per le avvenute esecuzioni di provvedimenti espulsivi da parte delle autoritą italiane nei confronti di cittadini tunisini nonostante le indicazioni contrarie della CEDU.
 
 
Il Segretario Generale Thorbjorn Jagland si è detto profondamente preoccupato per la decisione delle autorità italiane di estradare verso la Tunisia, il 1° maggio, il Sig. Mannai, nonostante le indicazioni contrarie della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. “È fondamentale che le misure adottate dalla Corte, riconosciute come giuridicamente vincolanti per la totalità delle Parti alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, siano rispettate da ogni Stato membro. Qualsiasi azione contraria rischia di compromettere il sistema dei diritti umani, essenziale per la tutela di tutti i cittadini europei”, ha precisato nella dichiarazione del 19 maggio.

Questo il  contenuto della dichiarazione: “Suscita in me profonda preoccupazione la decisione delle autorità italiane di estradare il 1° maggio il Sig. Mannai, cittadino tunisino, nel paese d’origine, nonostante la richiesta della Corte europea dei Diritti dell’Uomo di non procedere all’esecuzione dell’espulsione. La Corte aveva ritenuto che vi fossero validi motivi di temere che il Sig. Mannai potesse essere sottoposto a maltrattamenti in Tunisia. L’espulsione del Sig. Mannai ha avuto luogo successivamente ad una recente sentenza pronunciata dalla Corte nel caso Trabelsi. In tale occasione la Corte aveva concluso che, procedendo all’espulsione del ricorrente, l’Italia avesse violato la Convenzione. Ugualmente era accaduto per il Sig. Ben Khemais, la cui causa era ancora pendente innanzi alla Corte, che nel mese di giugno 2008 veniva estradato verso la Tunisia, malgrado una misura provvisoria e in violazione alla Convenzione.In qualità di Segretario generale del Consiglio d’Europa, sono profondamente rammaricato nel constatare il ripetersi di simili azioni da parte delle autorità italiane. È fondamentale che le misure adottate dalla Corte, riconosciute come giuridicamente vincolanti per la totalità delle Parti alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, siano rispettate da ogni Stato membro. Qualsiasi azione contraria rischia di compromettere il sistema dei diritti umani, essenziale per la tutela di tutti i cittadini europei.”

Il Sig. Mannai, cittadino tunisino, è stato arrestato in Austria, il 20 maggio 2005, sulla base di un mandato d’arresto emesso dalle autorità italiane nell’ambito di un’indagine sul terrorismo internazionale. Il Sig. Mannai è stato estradato in Italia il 20 luglio 2005 e condannato a cinque anni di detenzione in seguito ad una sentenza del 5 ottobre 2006. Detta sentenza prevedeva l’espulsione del Sig.Mannai una volta scontata la pena. Il 19 febbraio 2010, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha chiesto alle autorità italiane di non procedere all’espulsione del ricorrente in Tunisia fino a nuovo ordine (misura provvisoria adottata ai sensi dell’art.39 del Regolamento della Corte).

Fonte : Antonella Mascia

 
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