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Corte europea dei diritti dell'uomo, quarta sezione, sentenza del 24 novembre 2009, causa n. 1820/08, Omojudi c. Regno Unito
 
Viola l'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo, che tutela il diritto al rispetto della vita privata e familiare, l'espulsione del cittadino straniero che ha riportato diverse condanne penali, l'ultima delle quali per il reato di violenza sessuale, avendo in considerazione i legami familiari dell'interessato, un cittadino nigeriano sposato da più di vent'anni con una cittadina nigeriana residente da ventisei anni nel Regno Unito e dalla quale ha avuto tre figli, cittadini britannici tutti nati e vissuti sempre nel Regno Unito. L'obbiettivo della prevenzione della criminalità e della tutela della salute e della morale a fondamento del provvedimento di allontanamento, sebbene giustificato e legittimo, appare sproporzionato rispetto all'esigenza di tutela della vita familiare avendo in considerazione in particolare l'impossibilità che i legami familiari si ricostituiscano nel paese di origine dello straniero, ove i figli dell'interessato ed in particolare il figlio più giovane incontrerebbero considerevoli difficoltà di inserimento. In sintesi, questa la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo in una significativa sentenza che ha condannato il Regno Unito al risarcimento del danno morale procurato ad un cittadino nigeriano, da oltre vent'anni residente nel Regno Unito con moglie, figli e nipoti, espulso dal territorio dello Stato in virtù dei suoi precedenti penali.
 
Corte europea dei diritti dell'uomo, quarta sezione, sentenza del 24 novembre 2009, causa n. 1820/08, Omojudi c. Regno Unito