Nella seconda metà del 2013, la Commissione europea redigerà un rapporto da inviare al Parlamento europeo e al Consiglio europeo sullo stato della trasposizione e implementazione delle due direttive anti-discriminazione, la direttiva n. 43/2000 contro le discriminazioni etnico-razziale e la direttiva n. 78/2000 contro le discriminazioni nel settore dell’occupazione.
In vista della redazione di tale rapporto, la Commissione europea ha chiesto all’ENAR (European Network Against Racism) di inviare proprie osservazioni raccolte attraverso le proprie antenne nei 27 Paesi membri UE.
Su richiesta dunque del referente italiano dell’ENAR, Lorenzo Scagliotti, il servizio antidiscriminazioni dell’ASGI ha inviato una propria nota contenente osservazioni sullo stato dell’applicazione delle due direttive in Italia, con particolare riferimento alle questioni più problematiche. Tra queste, il servizio antidiscriminazioni dell’ASGI ha individuato i seguenti punti:
a) il rapporto tra discriminazioni fondate sulla cittadinanza e discriminazioni etnico-razziali; b) la legittimazione ad agire delle associazioni nelle azioni giudiziarie avverso forme di discriminazioni collettive; c) la problematica del risarcimento del ‘danno da discriminazione’ nell’ottica dell’effetto dissuasivo delle sanzioni giudiziarie alla discriminazione prescritto dalla direttive ; d) la difficoltà e la reticenza nell’applicare la direttiva 2000/43 alle discriminazioni nei confronti di appartenenti alle etnie Rom e Sinti; e) la mancata attuazione dell’obbligo generale in capo al datore di lavoro di garantire al lavoratore disabile un ‘accomodamento ragionevole’ delle condizioni e mansioni lavorative; f) l’esistenza di previsioni normative interne apparentemente non compatibili con il divieto di discriminazioni fondate sull’età.